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la foto di fondo

la foto di fondo è un autoritratto dell'Autrice all'esterno di The Cloud Gate, AT&T Plaza, Millenium Park, S Michigan Ave, Chicago, Illinois, comunemente chiamato The Bean, il Fagiolo, agosto 2011


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martedì 22 maggio 2012

Il mio percorso di design

 1 post pubblicato.
molto buono. la chiave, una, l'insegnamento dell'autore, e i piccoli progetti del corso seguito.
valido post per 1 chiave. 4 post.


Gli oggetti di design conosciuti,come gli stessi autori, durante il mio percorso di studi del corso di design della Prof. Cecilia Polidori, sono estremamente diversi tra loro. La loro storia, le loro realizzazioni mi hanno aperto un mondo a me sconosciuto, un mondo fatto di progetto, di colore e materia.




 Conoscere soprattutto  Enzo Mari e le sue realizzazioni mi ha incuriosito molto.  
Tra i tanti oggetti realizzati da Mari vi è il contenitore Java (1968 ), destinato all’impiego per la tavola con un’estensione a molte “materie” diverse – marmellata, formaggio, zucchero etc. Ne vengono realizzate una prima versione in PVC e una seconda in melammina, entrambe basate sull’idea di un manico che sia anche contemporaneamente cerniera per il coperchio.



Il portacenere Borneo caratterizzato da un cilindro 
di melammina dove vi è ricavato un vuoto sufficiente a contenere il prodotto giornaliero medio di un fumatore abituale, dove il foro è decentrato in modo da ricavare un bordo sufficientemente ampio da sostenere la sigaretta, un bordo leggermente inclinato verso l’interno per evitare che la sigaretta rotoli fuori e una leggera grigliatura all’imboccatura del foro a rilievo che permette di spegnere il mozzicone con un semplice sfregamento.

Notare come ogni oggetto viene progettato nei minimi dettagli è fantastico, e ti apre la mente.
Da una forma semplice si può ricavare un oggetto con una geometra complessa, che racchiude in se una così attenta progettazione che ti porta a non fermarti al semplice oggetto, ma ti affascina il fatto , che più vai in fondo all’oggetto stesso, più puoi trovare nuovi dettagli, capendo la funzione di ogni singola sua parte.
Ho scelto di parlare di alcuni oggetti di Mari perché il conoscerli mi ha dato  molto a livello di approccio progettuale, portandomi così a porre un attenzione estrema non solo all'oggetto estetico ma anche e soprattutto al dettaglio. 



Non è semplice porre l'attenzione a tutto questo.
Ci ho provato grazie ad una dell’esercitazione della mia docente prof. Cecilia Polidori, che riguardava la progettazione di un bracciale. Inizialmente subentra quella insicurezza che svanisce solamente quando inizi a prendere la matita in mano e ha disegnare, da qui inizi a pensare, nascono i primi schizzi, e ti poni, come hai imparato, quelle tre domande che Mari si pone sempre : quale bisogno dovrà soddisfare quest’oggetto? Con quale materia e quali strumenti lo si può realizzare? Con quale forma? … e ti accorgi solo dopo aver provato e riprovato più volte a realizzare il tuo oggetto che esso può funzionare, o almeno ci speri!



La cosa davvero bella che mi è rimasta di questa esperienza non è stato solo conoscere questi oggetti o realizzarne dei nuovi, ma è stato soprattutto  il modo in cui ho scoperto alcuni di essi, tra cui la Berlinchair di Rietveld: realizzandola.
Ho scelto questa realizzazione perché mi colpiva il modo con il quale Rietveld cerca di non interrompere lo spazio, ma gioca tramite piani sfalsati asimmetrici con   elementi semplici fatti di linee, quadrati e rettangoli, con una ricerca formale tra volumi e colori.
Riproporla non è stato facile, ma ho avuto la possibilità di studiarla e capirla dandole io stessa forma, conoscere quindi non solo la sedia in ogni singola sua parte, ma anche la sua storia, e quindi farla mia.



Il ridisegno non è una operazione meccanica, ma una sorta di percorso di riprogettazione, alle volte più difficile del progetto stesso perchè ci si deve immedesimare in un processo che non è il nostro. ma quando i risultati sono corretti allora la soddisfazione di uno studente è pari quasi a quella del progettista." Prof. Arch. Francesca Fatta









Riferimenti bibliografici: AA. VV., Perché un libro su/ Why write a book on Enzo Mari, Federico Motta, Milano 1997, pag. 116
Sefano Casciani, Arte Industriale, gioco oggetto pensiero Danese e la sua produzione, Arcadia edizioni 1988 Milano pag. 150-151-152
Riferimenti immagini:
Sefano Casciani, Arte Industriale, gioco oggetto pensiero Danese e la sua produzione, Arcadia edizioni 1988 Milano pag. 151-152








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