ultima piattaforma

ultima piattaforma

la foto di fondo

la foto di fondo è un autoritratto dell'Autrice all'esterno di The Cloud Gate, AT&T Plaza, Millenium Park, S Michigan Ave, Chicago, Illinois, comunemente chiamato The Bean, il Fagiolo, agosto 2011


cecilia polidori TWICE DESIGN LESSONS - http://ceciliapolidorideisgnlezioni2.blogspot.com

CECILIA POLIDORI TWICE DESIGN - http://ceciliapolidoritwicedesign.blogspot.com

CECILIA POLIDORI TWICE DESIGN 2 -http://ceciliapolidoritwicedesign2.blogspot.com

CECILIA POLIDORI TWICE DESIGN 3 - http://ceciliapolidoritwicedesign3.blogspot.com

CECILIA POLIDORI TWICE DESIGN 4 - http://ceciliapolidoritwicedesign4.blogspot.com

CECILIA POLIDORI TWICE DESIGN 5 - http://ceciliapolidoritwicedesign5.blogspot.it

c p English version

Translate

Visualizzazioni totali

martedì 22 maggio 2012

**** MALEVIC E L' ASTRATTISMO


  4 post pubblicati. 

dov' è finita l'immagine centrale che era nel pdf, ossia questa?
comunque in tutta la confusione dei 4 post sarebbe stato opportuno indicare per bene almeno i numeri delle chiavi.
Dunque la chiave è la n.: 39.     Malevič  (K.S.)
invece qui da KM  si passa a Rietveld e come? la tesi è perché è tutto astrattismo!  Il che è coerente, ma dobbiamo vedere dove arriviamo. Sì Suprematismo e de Stijl partiamo con: "Partendo da un denominatore comune, molte sono dunque le analogie che si riscontrano tra il Suprematismo di Malevich e il De Stijl di Mondrian e Rietveld.
così accomuniamo KM a Rietveld, passando da Mondrian, ok: dalla Russia all'Olanda, piazziamo la Red & Bleue ed infine il bracciale con i colori primari. salta agli occhi che Kandinsky non c'entra nulla né col bracciale né con la sedia. Ricapitolando 1 quadro di KM (+ foto-ritratto-ricordo x la lapide)+1 di VK+ qualcosa di PM+ sedia TGR e bang eccoci al bracciale con i colori primari: già pubblicato.  E di Suprematismo con bracciale e sedia che ci mettiamo?
Non posso accettare questo post come valido per la chiave 39.
zero post


Kasimir Malevic (1878 - 19359) , fondatore del movimento artistico chiamato Suprematismo, è  insieme a Picasso, Duchamp, Mondrian e Kandinsky, uno dei più importanti precursori dell’arte astratta, nata nei primi anni del XX secolo, in zone d'Europa lontane tra loro, dalla scelta di alcuni  artisti di negare la rappresentazione della realtà per esaltare i propri sentimenti attraverso forme, linee e colori. Punto di riferimento fondamentale è il testo di Wilhelm Worringer Astrazione ed empatia, del 1908, dove l'arte viene interpretata in base all'intenzionalità dell'artista. La forma viene intesa come risultato dell'incontro tra uomo e mondo, in un alternarsi di empatia, ovvero avvicinamento alla realtà, ed astrazione, cioè il rifiuto della realtà.
L’arte per Malevic è difatti un mezzo di profonda trasformazione e di ricerca, non ornamento e decorazione. Egli è alla ricerca di una nuova immagine del mondo ed il Suprematismo diventa  per lui lo strumento più adatto per "il rinnovamento della vita".
Malevic sosteneva che " l'artista moderno doveva guardare a un'arte finalmente liberata da fini pratici e di rappresentazione e lavorare sulla base del riconoscimento della "supremazia della sensibilità pura nelle arti figurative". 
La critica del concetto d’ imitazione della natura, comportava il superamento delle forme illusorie, in vista del raggiungimento del "nulla liberato", del mondo non oggettivo al di là del tempo e dello spazio sensoriale.
Il Suprematismo, rappresenta una delle principali articolazioni dell'astrattismo degli anni 10’ del Novecento, accanto a quella lirica di Kandinskij e a quella neoplastica di De Stijl.



Partendo da un denominatore comune, molte sono dunque le analogie che si riscontrano tra il Suprematismo di Malevich e il De Stijl di Mondrian e Rietveld. Entrambi in fatti si fondano su semplici e categoriche premesse formali, come : 
  •        l ’eliminazione di ogni contenuto realistico e figurativo in riferimento alla forma tradizionalmente intesa, sostituito da forme pure autoreferenziali;
  •       l’ aspirazione all'unificazione di spazio e tempo e l’eliminazione del punto di vista prospettico; 
  •       l’ utilizzo di colori primari;
  •       l ’eliminazione del concetto di simmetria e di ripetitività;
  •        la negazione del volume e il recupero della bidimensionalità della superficie.
Il mondo poetico di Malevic e quello di Mondrian e Rietveld si articola in uno spazio che non risponde ad alcuna logica né ad alcuna regola, almeno non a quelle del mondo reale, uno spazio indifferenziato in cui si collocano forme pure, moduli geometrici perfetti, emblematici e cristallini, il cerchio, la croce, il quadrato, pluridirezionali. Non più,  dunque, forme oggettuali ma concettuali, forme-idee platoniche che rappresentano l'essenza astratta della vita, l'origine primigenia di tutte le forme possibili di tutti i possibili mondi.
Lo studio e le opere di questi straordinari e rivoluzionari artisti sono stati importanti per il mio percorso di studio della disciplina del design. Essi in fatti mi hanno guidata e palesemente ispirata nell’esecuzione di due importanti esercitazioni: il rifacimento in scala di uno dei più celebri oggetti di design del xx secolo, la celebre Red and Blue Chair di T. Rietveld, al fine di comprenderne, oltre alle geometrie e alle proporzioni, soprattutto la grande capacità di essere un oggetto “parlante” ossia espressione concreta di una precisa visione artistica, il manifesto sotto forma di oggetto d’arredo del movimento De Stijl; e la realizzazione di un accessorio di moda, un bracciale, che concretizzasse le lezioni teoriche apprese sul design ma soprattutto che sperimentasse le fatiche e le problematiche di questa complessa disciplina.
Dopo averne studiato accuratamente le parti, le proporzioni e lo schema di montaggio, ne ho realizzato una versione in legno che non ho volutamente  tinteggiato perché mi sono ispirata alla prima versione della Red and Blue quella color legno e poi ho giocato con la luce per eseguire delle fotografie che mettessero meglio in risalto il mio oggetto, e in particolare i nodi






Per il Paper Bracialet che ho intitolato My life’s color bracialet, poiché caratterizzato da colori e forme geometriche primarie che per me rappresentano l’essenza della vita, ho seguito ancora la strada tracciata dai maestri dell’astrattismo

Mondrian, Malevich e Rietveld ma attraverso una mia personale interpretazione.



Ho scelto il loro linguaggio formale perché sono rimasta affascinata dal loro modo di comunicare concetti profondi, intimi, personali attraverso un linguaggio astratto, ermetico, simbolico, avvincente proprio perché da decifrare, da interpretare, da sentire, da pensare…










Bibliografia di riferimento:




http://bombsite.com/issues/1000/articles/5029
Immagini:
http://blog.ilmanifesto.it/arte/2011/04/16/maxxi-gerrit-rietveld-un-designer-democratico/

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.