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la foto di fondo

la foto di fondo è un autoritratto dell'Autrice all'esterno di The Cloud Gate, AT&T Plaza, Millenium Park, S Michigan Ave, Chicago, Illinois, comunemente chiamato The Bean, il Fagiolo, agosto 2011


cecilia polidori TWICE DESIGN LESSONS - http://ceciliapolidorideisgnlezioni2.blogspot.com

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sabato 19 maggio 2012

L'insegnamento Kartell


 2 e 1/2 post: la chiave Kartell è ben presentata, le immagini scelte molto allegre e pertinenti, invece l'integrazione è accennata e, sebbene corretta, non è dimostrata; ad esempio il fattore jeans andava sviluppato. un'occasione persa.

 "Qualche mese dopo il lancio di Mascaren, la ditta Kartell realizza un oggetto completamente industriale, d'identica forma. Danese invia una lettera chiedendo spiegazioni, cui viene risposto in sostanza: e voi chi siete? Ci arrabiamo e facciamo causa. Dopo una lunga ricerca in tutta Europa, gli avvovati di Kartell non riescono ad individuare esempi di quel cestino precedenti al nostro. [...] Vinciamo,Kartell è obbligata a distruggere gli stampi e io scoporo che, per la giustizia italiana, ho inventato "un buco che attraversa un buco". 

                                                  Enzo MARI, 25 modi per piantare un chiodo, ediz. Mondadori, Milano, marzo 2011, 1° ediz. Pag  56


Fu fondata nel 1949 da Guilio Castelli e, dopo una prima fase di rodaggio nel Settore degli Autoaccessori (1950-1969), si pone un obiettivo:portare le materia  plastiche all'interno dell'ambiente domestico attraverso la produzione di, Articoli Casalinghi Illuminazione ed Arredi. Il suo impegno prioritario è stato la ricerca progettuale volta alla realizzazione di oggeti di uso quotidiano in una nuova veste.
Oggi i prodotti Kartell esprimono il linguaggio e l'atmosfera del periodo in cui sono nati ma allo stesso tempo sono degli oggetti contemporanei diventati parte integrante della nostra quotidianità. Un’azienda sinonimo di qualità che permette di vivere gli oggetti come risposta ai nostri desideri, e che  è data dalla combinazione di forme, materiali e funzionalità.

 









L’evoluzione attraverso i suoi prodotti...

  • Dall’utensile all’oggetto, dalla cucina alla tavola.
 Il Portaimmondizie KS 1068 progettato da Gino Colombini nel 1959, è stato considerato quello meno interessante dei tre portaimmondizie prodotti dall Kartell, ma è quello che ebbe maggior successo di vendita. La sua forma affusolata e gradevole ha conquistato l'attenzione senza creare distacco con l'immagine tradizionale dell'oggetto. Negli anni '70 dopo varie sperimentazioni, vengono messi in mercato ciotole e barattoli da cucina in ABS(acrilonitrile-butadiene-stirene) pesanti. Questa serie di oggeti fu molto apprezzata dal pubblico ma non diede grandi ritorni di fatturato perchè non riusciva a confrontarsi in modo adeguato con il prezzo di mercato e la sua reale funzione. La svolta verso l'oggettistica arrivò con l'operazione "Kartell in tavola" che rappresenta l'ultima operazione tentata dalla Kartell prima di chiudere il Settore Casalinghi. La serie abolisce la distinzione tra cucina e sala da pranzo. Poichè tutti ormai mangiavano in cucina, fu deciso di progettare degli oggetti adatti a questa doppia funzione cucina-pranzo cercando, attraverso  la scelta di forme, materiali e colori, di dar loro un'immagine piacevole, che aiutasse a rallegrare l’ambiente di casa senza dover ricorrere al tradizionale mazzo di fiori. Ciotole7105, barattoli 7325.
  • "Materie plastiche e design" per l'arredamento più che per l'illuminotecnica.

 La costante ricerca e la fedeltà all'obiettivo:portare la materie plastiche in casa, non ferma la Kartell che apre il Settore Illuminazione(1951-1979). Tale Settore in realtà fu considerato un complemento del Settore Arredamento(1963), in quanto non apportò novità di illuminotecnica ma contribuì a nuove soluzioni funzionali ed ambientali rivolte all'ambiente domenstico. L'arredo, e soprattutto gli accessori di arredo, hanno maggiormente contribuito a creare l'immagine dell'azienda, perchè in essi è più immediata la lettura dell'apporto innovativo dato alla soluzione del problema: la funzione tradizionale in chiave moderna. Si tratta di accessori componibili che riassumono le qualità della Kartell e che fanno ancora parte del nostro panorama quotidiano.Componibili quadri 4970-84. Sono il prodotto che caretterizza la produzione dell'azienda e con il numero di primato innovativo più alto. è il primo mobile di produzione totalmente industrializzata ed il primo in ABS. Per più di dieci anni rimasero i best seller, oggetti plurivalenti: un elementi: un sedile;due elementi: un comodino; tre elementi: uno scaffale; quattro/cinque elementi: una torre da destinare a vari utilizzi. Lampada a sospensione KD6 di Achille e Pier Giacomo Castiglioni. La prima a sospensione composta da un globo che diffonde la luce in modo uniforme, formato da due calotte semisferiche separate (che condentono l'areazione della sorgente luminosa) e da una calotta esperna a parabola che aumenta la superficie riflettente, concentra la luce nella ziona di utilizzo e filtra una luce più tenua e rilassante nel resto dell'ambiente. Lampada KD 8/24 di Joe Colombo. Queste lampade permettono la regolazione della luce grazie alla rotazione di schermi. Dopo queste realizzazioni Joe Colombo affronta ex novo il tema della lampada da tavolo andando a ricercare una forma che nascesse dal nuovo modo di vivere che non aveva niente a che fare con quello che aveva dato origine ai lumi tradizionali e dai nuovi materiali.Lampade KD 27.
  •  Prove d'artista.


Oggetti che non hanno alcuna storia dal punto di vista commerciale e neanche da quello produttivo, ma che descrivono un aspetto della Kartell: la disponibilità a esprimere anche altri modi di essere che non siano quelli dell'incessante impegno quotidiano ad assicurare la qualità tecnologica e progettuale dei suoi prodotti.
Lampada 4045 di Gae Aulenti; Lampada 4043 e 4044 di Filippo Panasea; Lampada 4041 di Nanda Vigo.












  • Didattica, gioco e funzionalità per arredare a scuola.

 La Kartell decise di affrontare il problema dell'arredo per l'infanzia che avesse anche uno scopo didattico.
Il lavoro fu affidato al Centrokappa che chiamò il progetto Sistema Scuola 5500-5340 ed entrò a far parte della Collezione Kartell nel settembre del 1978. Il Sistema è formato da elementi di arredo che sono allo stesso tempo elementi didattici
e di gioco: è flessibile, modificabile, trasformabile in modo da consentire
impieghi diversi a seconda delle diverse attività didattiche e da stimolare nello stesso tempo la creatività dei bambini durante il gioco. Infatti i modelli combinatori possibili sono stati in numerose occasioni arricchiti e reinventati dai bambini.





 


  • Dall’oggetto alla moda.

Esposizione Kartell
La Kartell rappresenta l’Italia nel mondo del design, dell’inventiva.
E’ ormai consuetudine che la Kartell collabori con molti stilisti e marchi prestigiosi. Valentino, Prada , Doce & Gabbana... anche la Mattel ha deciso di affidarele l’arredo per la nuova casa di Barbie, creando oggetti che passano dalla scala umana a quella del gioco. L’oggetto Kartell garantisce stile e fa parte di scenografie teatrali, televisive e musicali. La ricerca incessante e l’alta qualità dei materiali hanno permesso all’azienda di introdurre nella loro produzione anche le scarpe disegnate da Giordana Zappieri(.normaluisa) e Moschino.



  -TIP TOP, Philippe Starck e Eugeni Quitllet; un piccolo tavolo di servizio, agile, leggero e versatile. L'accostamento del 
piano colorato alla gamba trasparente e vuota dona alla struttura profondità.
-Poltrona  4801 , Joe Colombo. Fino a ora è stata l'unico pezzo della Kartell a essere stata realizzata esclusivamente in legno, una scelta strana per un'azienda famosa per il design industriale e l'uso della plastica anche nell'habitat privato. Oggi riprende vita dalla plastica.
-Bookworm , Ron Arad. Una libreria flessibile. Un'accurata analisi della tecnologia dell'estrusione ha permesso di realizzare una libreria sinuosa, che assime la forma desiderata senza per questo compromettere resistenza e funzionalità.
-Portariviste, Front. Un elemento sinuoso che si apre a semicerchio in flessuosi ripiani come se un soffio di vento improvviso sventagliasse le pagine di un giornale.
-Ero|s| di Philippe Starck, una poltroncina avvolgente dalla forma organica a uovo, caratterizzata da una raffinata combinazione delle finiture e da un sapiente utilizzo del colore. Ideale per la casa, in sala da pranzo o in soggiorno, ma può vivere anche negli uffici come seduta rappresentativa per la sala riunioni o nei luoghi di attesa.
-Bubble Club ,Philippe Strack. Vera e propria icona made in Kartell ed è il primo divano industriale interamente realizzato in materie plastiche consentendo la produzione in serie di un oggetto che da sempre viene realizzato artigianalmente.
-Taj, Ferruccio Laviani. Più che una lampada è un segno tridimensionale, una scultura luminosa. Bella da accesa come da spenta, Sfrutta la tecnologia a LED per ottimizzare e minimizzare il più possibile la sorgente luminosa ed allo stesso tempo essere un nuovo step della tecnologia aziendale realizzando un oggetto dalle capacità uniche.
-Trix, Piero Lissoni. Tre elementi diversi che hanno la possibilità di ruotare e dare vita a funzioni deverse: un pouf, un letto, una chaise lounge o una poltrona.
















L'insegnamento Kartell: ripensare ad oggetti di uso comune in una nuova veste che non modifichi l'immagine tradizionale dell'oggetto. L'aver appreso che un oggetto può essere polivalente a seconda del materiale che lo costituisce.

Poltrona 4801 e Mademoiselle
In particolare sono state la Poltrona 4801 di Joe Colombo e la Mademoiselle di Philipe Strack nella loro nuova veste, ad ispirare la mia riproduzione della Chaise lounge LC 4 di Le Corbusier.
Quella di Joe Colombo è stata l'unico prodotto Kartell ad essere costruito e commercializzato in legno. Oggi è stata riprodotta in materie plastiche senza però cambiare la sua sostanza formale. Forma, le dimensioni, rimangono le stesse nonostante l'utilizzo di un materiale differente da quello tradizionale.

La sedia di Philipe Starck, o meglio le svariate rivisitazioni fatte da vari stilisti del sedile in tessuto, mi ha permesso di capire quanto una trama possa influenzare l'utilizzo dell'oggetto e come possa riflettere la personalità di chi possiede l'oggetto .

Un oggetto intramontabile, storico si veste del presente dando la possibilità di personalizzare l'oggetto secondo una tendenza, una moda.









Così ho pensato di riprodurre la LC4 così come, forse, l'avrebbe voluta James Dean nel film Gioventù bruciata, chi lo sa.


 Conoscere la storia di un'azienda come la Kartell mi ha insegnato ad essere fiduciosa, ad amare la ricerca, a sfidare i limiti delle mie conoscenze attraverso il campo dell'applicazione e dell'ingegno.

















Riferimenti testo: 
- Augusto Morello e Castelli Ferrieri Anna, Plastiche e Design, ed.Arcadia, MI, 1984.
-http://www.kartell.it/global.aspx?idLingua=IT 

Riferimenti immagini:
- Augusto Morello e Castelli Ferrieri Anna, Plastiche e Design, ed.Arcadia, MI, 1984.
-http://www.kartell.it/global.aspx?idLingua=IT 
-http://www.thenewyooxer.yoox.com/it/index.php/post/4777/kartell-creatives-minds/
-http://www.ebay.it/itm/KARTELL-EROS-su-ROUTE-poltroncina-NUOVA-sedia-chair-DESIGN-Philippe-Starck-/390158229432
-http://pensierizebrati.altervista.org/wp-content/uploads/2012/02/kartell-bubble-garden.jpg
-http://arredarecasa-blog.it/design/8109/4801-di-joe-colombo-nuova-edizione-in-plastica/
-http://www.designerblog.it/post/1086/mademoiselle-a-la-mode-la-sedia-piu-fashion
-http://www.arredatutto.it/shop/kartell-trix-poltrona-p-1859.html
-http://igaratih-themacaroni.blogspot.it/p/james-dean.html
-http://happy-turtle-deco.blogspot.it/2008/07/mademoiselle-grecque.html
-http://www.arredativo.it/2011/recensioni/salotto/poltrone-salotto/poltrona-4801/





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